È corretto rivendere le chiavi digitali usate? E se si, come e dove si potrebbe?
Ormai è sulla bocca di tutti, la Valve ha ricevuto una condanna da un tribunale francese poichè sulla sua piattaforma STEAM non permette la rivendita delle key di gioco usate. Il tribunale ha affermato che i videogiocatori possessori dei videogiochi in chiave digitale abbiano il diritto di rivendere le loro copie digitali come se fossero copie fisiche.
I documenti presentati dal tribunale parlano chiaro, la rivendita delle key digitali è pienamente supportata dalla legge e che quindi è assolutamente coerente e in linea con la stessa procedura di rivendita delle copie fisiche.
Questo perchè l’autore, dopo la vendita all’utente finale, non ha più il diritto di controllo sulla copia in mano al videogiocatore.
A risposta di ciò però, la Valve ha dichiarato che lei vente i videogiochi come se fossero abbonamenti e che quindi gli utente finali non hanno alcun potere o diritto legale di rivendere i videogiochi digitali sulla loro piattaforma.
Dopo questa dichiarazione della Valve, l’associazione consumatori francese, esattamente la FC-Que Choisir, ha spiegato chiaramente che Steam nel suo sistema non vende assolutamente abbonamenti poichè la spesa per usufruire del titolo viene effettuata una sola volta.

Ovviamente Valve troverà una risposta per affrontare la condanna da parte del tribunale francese per evitare quella che per alcuni sarà un vero shock sul mercato digitale. Ma è davvero così?
Quel che penso personalmente lo ritrovo sui volti di tanti altri videogiocatori e videogiocatrici che esprimono la loro opinione a riguardo, il diritto di rivendere un nostro titolo digitale è essenziale per la libertà del mercato videoludico, tutto questo perchè dopo aver concluso un titolo in formato digitale che va ad esaurire gli spunti per rigiocarlo è inutile tenerlo in libreria e quindi la possibile rivendita di quest’ultimo offrirà senza alcun dubbio una base monetaria di partenza per un nuovo acquisto sullo store Steam. Ovviamente la rivendità dovrà essere contratta obbligatoriamente sulla piattaforma Steam, per la precisione nel suo mercato della community ed ai prezzi scelti dal pubblisher(STEAM) in base all’anzianità del titolo stesso.
Un eventuale problema potrebbe essere la rimozione di un titolo dal database Steam, difficile e quasi impossibile anche se c’è da dire che un titolo di immenso successo e soprattutto ancora giocato a distanza di molti anni sarà difficile vederlo sparire dallo store, il problema potrebbe sussistere per i titoli di nicchia oppure gli indie che per via dello scarso successo vengono rimossi da Steam (ribadiamo, caso quasi impossibile).
Ma in quel caso, per chi ne possiede la copia della chiave digitale, come potrebbe evolvere la situazione? Verrebbe rimborsato dalla Software House(caso molto difficile) oppure avrà diritto al download tramite link alternativo(probabilissimo, vedere per esempio la blizzard) per usufruirne al di fuori di Steam?
Tante domande e ipotesi cercano risposte, l’unica sarà vedere come la grande Valve troverà soluzione a tutto ciò.