Questo editoriale è per chi, come me, ha creduto ciecamente nella penultima console targata Sega, ripercorriamo quel frastagliato periodo che testimoniò il passo alla neonata PlayStation One.
L’anno 1995 fu veramente un massacro per quello che all’epoca si poteva veramente chiamare console war, avevo quasi sette anni e come solo pochi bambini seguivo al meglio che potevo il panorama videoludico. Riviste, notizie online, pubblicità in televisione con Gerry Calà e calciatori professionisti, insomma per i piccoli e veri nerd dell’epoca l’informazione non mancava.
Spesso nei pomeriggi più liberi saltavo dai giochi per PC a quelli per il Sega Mega Drive dove i suoi titoli si stavano mano a mano diminuendo e il passo generazionale era ormai sempre più prossimo, fu proprio in quel periodo che vidi la pubblicità del Sega Saturn e mi misi subito a cercare informazioni sulla console “next-gen” di Sega, next-gen per quel periodo eh!
In rete si trovavano più informazioni e queste erano spesso su siti americani piuttosto che italiani, in quel periodo in italia si preferiva l’informazione cartacea e per quel che riguardava il mio mini-portafogli, beh, mi era anche più economica, chi ha avuto un modem 56k sa bene. Il Sega Saturn era la terza console commercializzata da Sega, ben supportata a pubblicità e marketing e su questo Sega non ha mai risparmiato, venne commercializzata nel periodo tra il 1994 ed il 1998 dove proprio in questo anno venne letteralmente “asfaltata” dalla PlayStation One di Sony. Ma di questo ne parleremo dopo.
Il Sega Saturn fu una console ben strutturata, robusta, progettata per durare e di fatti a supportare ciò si può benissimo chiedere agli attuali possessori quanto ancora ad oggi funzioni bene senza alcuna manutenzione. Bella esteticamente e dalle linee forti, una gamma estetica di colori ridotta ma comunque piacevole per le mode dell’epoca, i suoi supporti erano molteplici partendo dai controller, i multitap e i supporti per la memoria, quest’ultimi costavano così tanto da potersi comprare in alternativa uno yatch.
Ovviamente come passaggio generazione montava un lettore cd per il supporto ai giochi, ciò non era estraneo a Sega in quanto già per la console Sega Mega Drive venne commercializzato poco prima il Sega-Cd, per la modica cifra di circa 400$ in America, fatevi il calcolo del tasso di cambio in lire dell’epoca e ditemi un pò voi.
A livello di CPU c’è un attimo da sedersi e pensare, se in quel periodo, Sega avesse le idee chiare sul da farsi in quanto non solo monto ben due CPU ma aggiunse, in fase di sviluppo avanzatissimo, il processore 3D. Questo esclusivamente per competere con la Playstation One di Sony che come competitor fu un vero killer per la console Saturn di Sega.

Ricapitolando. Ecco per elenco come il Sega Saturn fu progettato.
Specifiche tecniche
- Central Processing Unit:
- 2 x Hitachi SuperH 2-32 bit @28.63 MHz
- 8 KB cache di primo livello
- Performance complessiva in MIPS: 25 MIPS (singola CPU)
- Motorola 68EC000 @11.3 MHz (sub-processore di controllo del Programmable Sound Generator)
- Performance complessiva in MIPS: 1,5 MIPS
- 2 x Hitachi SuperH 2-32 bit @28.63 MHz
- Graphics Processing Unit:
- VDP 1-32 bit @28.63 MHz (questo processore si occupa dell’elaborazione di sprite e poligoni)
- VDP 2-32 bit @28.63 MHz (questo processore si occupa dell’elaborazione di sfondi)
- Rendering grafico di picco pari a 500.000 poligoni monocromi al secondo (200.000 con texture e ombre)
- 16.7 milioni di colori
- Memoria:
- 5 Mbyte RAM di tipo non-unificata
- 1 Mbyte SDRAM
- 1 Mbyte DRAM
- 1,5 Mbyte VRAM dedicata al processore video
- 512 Kbyte RAM dedicata al processore audio
- 512 Kbyte CD-ROM cache
- 512 Kbyte BIOS ROM
- 5 Mbyte RAM di tipo non-unificata
- Sonoro:
- Yamaha FH1 a 22 canali stereo
- Supporti di Memorizzazione:
- Cartucce elettroniche
- CD-ROM
Fu proprio l’idea del doppio processore che provocò non pochi problemi agli sviluppatori di terze parti, e diciamocela tutta che anche Sega ebbe molti problemi, ritrovandosi a dover gestire ben due processori contemporaneamente, dove molti furono obbligati ad utilizzarne soltanto uno dimezzando così le prestazioni della console Sega riducendola ad uno stato ibrido 2D-3D in cui si trovava nel 1992. Fu questa la causa del perchè, al lancio nipponico, la console uscì solo con un parco titoli ristrettissimo che vedeva in Virtua Fighter, l’ancora di salvezza del Saturn, l’unica reale punta di diamante. Come detto prima, fu proprio Virtua Fighter che tenne a galla la console garantendo vendite molto alte tenendo il Sega Saturn in testa alle classifiche per tutto il semestre successivo. I problemi iniziarono del 1994 con il lancio americano delle due macchine, Sega Saturn e Sony Playstation, con la console targata Sony in testa con un prezzo di 100$ inferiore alla concorrenza e soprattutto con 12 titoli di lancio contro i 3 del Saturn.
Nel frattempo a rincarare la dose di schiaffoni, all’Electronic Entertainment Expo del 1995, Nintendo annunciò lo sviluppo della sua nuova console Nintendo 64, anch’esso meno costoso del Saturn (non ci volle tanto) e supportato a partire dal lancio da Super Mario 64, titolo eccezionale che portava finalmente un Super Mario in 3D. Furono proprio Super Mario 64 e i primi giochi 3D per la PlayStation che misero in netta difficoltà la dirigenza Sega, che dopo ben 3 anni dal lancio non aveva ancora sviluppato un gioco di Sonic, il famoso riccio che aveva allietato tutti i giocatori della console Mega Drive con notevoli livelli di vendite.
Il Saturn era quindi sì più potente ma anche il più complesso per crearci su titoli. SDK semplificati vennero messi a disposizione solo nel 1996 e solo per le grandi aziende. Ciò allontanò definitivamente i piccoli sviluppatori, portando il parco titoli della console Sega Saturn a contare troppi, troppissimi pochi titoli rispetto alle console rivali. Il 10 agosto 1998 la Sega interrompe ufficialmente la produzione della console, dopo che Sega aveva perso quasi metà della dirigenza e aveva ridotto la fetta di mercato nordamericano all’1%, per preparare l’uscita del Sega Dreamcast.
Ecco alcuni dei suoi accessori
Nonostante quell’errore strategico della doppia CPU, fu una console ben supportata da periferiche testimoniandone il grande impegno dei suoi progettisti, vediamone qui alcuni.
Come possessore di questa console e avendo vissuto quel periodo riuscendo a valutare le altre due console, PlayStation One e Nintendo 64, posso testimoniare il fatto che il Sega Saturn fu, nonostante tutti i problemi, una buona console che comunque riuscì nel suo intento di portare una minima fetta di titoli stile arcade di casa Sega. in pratica fu come avere in casa una piccola sala giochi, di quelle che si aspettano durante l’anno nel proprio paesino, ma con pochissimi titoli. Si lo so l’ho già scritto.
Se vale la pena collezionarla dipenderà da cosa cerca il giocatore e la tipologia di titoli che aveva offerto a quel tempo, sottolineando che tutt’ora al giorno d’oggi NON c’è ancora un emulatore che riesca a riprodurre il sistema del Saturn, obbligandoci quasi o del tutto a rimontarla su un buon tubo catodico per godere nuovamente delle sue vecchie glorie.
Buon retrogaming a tutti.